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COSTITUITA L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE DELLA SALSICCIA PASQUALORA DI CACCAMO

Caccamo (Pa), 24/04/2009 - A Caccamo in piazza vittorio Emanuele n. 1 alla presenza del dott. Giorgio Panzeca, e del Fiduciario Slow Food Caccamo – Franco Pecoraro si è firmato l’atto costitutivo e lo statuto che regolerà la Nuova Associazione di Promozione della “Salsiccia Pasqualora Di Caccamo” Voluta fortemente dal veterinario Franco Pecoraro e da alcuni macellai Caccamesi, Raimondo Canzone, Totò Neglia, e Nino Siragusa, L’Associazione condividendo i principi ispiratori del movimento nazionale Slow food, ha come scopo la realizzazione, la gestione, e la promozione della filiera produttiva per la produzione , commercializzazione e promozione della Salsiccia Pasqualora di Caccamo” e di prodotti similari e derivati e della salsiccia frescaL’Associazione si propone:di rivalutare l’antica tradizione del territorio di Caccamo nella produzione della Salsiccia stagionata Pasqualora, sostenere, promuovere e tutelare il prodotto e le sue modalità di produzione legate al territorio della citta di Caccamo, promuovere la nascita di marchi commerciali del prodotto.In collaborazione e seguendo i dettami e e le direttive Slow Food.“Per valorizzare la tradizione enogastronomica Siciliana, occorre ripartire dal territorio e dai nostri prodotti tipici d’Eccellenza, con un’operazione che è anzitutto un’operazione culturale per salvare la sapienza artigianale dei produttori Caccamesi“ e di un Prodotto eccellente che è la Salsiccia prossima "Arca del Gusto Slow Food - ha detto Franco Pecoraro Fiduciario della condotta Slow Food n° 570, Caccamo Himera Monti Sicani ; mentre Salvatore Neglia presidente della neonata Associazione, Raimondo Canzone e Nino Siracusa rispettivamente,vice presidente e Segretario, hanno sottolineato la necessità di puntare “sulla qualità e bontà del prodotto” proveniente da suini locali, in una chiave non localistica per portare le eccellenze regionali nel mondo” seguendo i canoni del Buono Pulito e Giusto. I Firmatari della nuova Associazione, oltre a Salvatore Neglia (presidente) Raimondo Canzone (vice presidente) Nino Siragusa (segretario) gli altri sono : Gullo Maria, Gullo Daniela, Panzeca Maria Pia, Vecchio Giuseppina, tutto al femminile. La Salsiccia Pasqualora di Caccamo, già dal 1850 veniva elaborata seguendo quelle indicazioni e la ricetta tramandata dagli artigiani della carne del tempo, mani esperte impastavano le carni provenienti dai suini allevati in casa e nelle aziende agricole dei notabili del tempo e l’ultima salsiccia dell’anno veniva elaborata egregiamente nel periodo Pasquale, fatta in maniera eccellente per rimanere perfetta tutta l’estate… questa tradizione continuo con la Famiglia Canzone che già nel 1865 e poi nel 1920 apriva le prime macellerie di quei tempi, ciò permesso che l’arte di lavorare la carne , in maniera professionale, a Caccamo, si tramandasse da padre in figlio… L’associazione si prefigge di non fare scomparire questa storia, questa cultura, quest’arte tutta tipica della cittadina medievale di Caccamo. Il Fiduciario della Condotta Caccamo Himera Monti Sicani Franco Pecoraro
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RIAPERTO IL PALAZZO REALE DI FICUZZA

Palermo, 23 aprile 2009 - Anche la Sicilia ha la sua Reggia di Caserta, nella Riserva naturale orientata di Ficuzza, a 45 chilometri da Palermo. Da oggi, e per i prossimi weekend, il “Reale Casino di caccia alla Ficuzza” (così come si legge sui documenti dell’epoca) dove Ferdinando IV di Borbone amava organizzare le battute di caccia - suo diletto preferito - potrà essere visitato. Il gioiello storico-architettonico, progettato da Giuseppe Venanzio Marvuglia, lo stesso architetto che ha lavorato alla realizzazione della Palazzina Cinese, è stato riaperto dopo un accurato lavoro di restauro, voluto dal Dipartimento Azienda Foreste Demaniali dell’assessorato regionale all’Agricoltura, che ha acquisito il prestigioso immobile.
Alla cerimonia di apertura, avvenuta stamattina, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Giovanni La Via, e quello ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione, Antonello Antinoro, il presidente della Provincia Giovanni Avanti e il dirigente generale del Dipartimento regionale Azienda foreste Demaniali, Fulvio Bellomo.
“La Sicilia - spiega l’assessore La Via - parla offrendosi al mondo attraverso i propri luoghi straordinari, la propria cultura e folklore e il proprio patrimonio enogastronomico. E in un luogo dove gli spazi rurali e le aree forestali rappresentano la realtà di vasti territori, conferire all’agricoltura anche una funzione turistica è certamente indispensabile”.
Nel corso della manifestazione, sono state presentate le attività realizzate, negli ultimi anni, dall’ente gestore che fanno della Riserva di Ficuzza un polo di eccellenza per la conservazione della biodiversità vegetale e animale dell’Isola. Tra queste la Banca regionale del germoplasma vegetale, a Valle Maria, la nuova aula didattica intitolata alla memoria del perito agrario forestale, Antonino Saccaro, presso il Centro regionale di recupero della fauna selvatica e l’innovativo Piano di gestione selvicolturale dell’area naturalistica, realizzato in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo.
“Un altro prezioso scrigno - dichiara l’assessore al Territorio e Ambiente Sorbello - si somma all’inestimabile patrimonio ambientale e culturale della Sicilia. Un patrimonio composto da quasi 600 mila ettari di territorio tutelato, circa il 20% della superficie dell’isola, diviso in quattro parchi e 79 riserve naturali, che sono una risorsa preziosissima della nostra isola”.
All’interno del Palazzo verrà realizzato il nuovo museo della Riserva naturale orientata. Il Centro visitatori della Riserva si articolerà in due sezioni, una architettonica in cui sarà ospitato il museo storico del Palazzo reale tra cui anche, a disposizione del pubblico più curioso, la riproduzione di pubblicazioni, custodite nell’archivio storico di Stato, che testimoniano le diverse fasi costruttive della Reale Casina e l’altra ambientale dove sarà presentato il ricco patrimonio di biodiversità faunistico - vegetale della Riserva con l’utilizzo di strutture tecnologiche hardware e software per un’informazione interattiva con il visitatore.
Il primo piano sarà destinato a sede degli uffici della Riserva naturale orientata, mentre sarà di pura rappresentanza e di pubblica fruizione l’ala dell’appartamento e della stanza reale. Per i locali del sottotetto l’intervento è finalizzato esclusivamente al recupero di tutti gli ambienti.
La Reale Casina riapre dopo un accurato lavoro di restauro realizzato dal Dipartimento regionale Azienda foreste demaniali, nel solco della sua mission che coniuga progetti di tutela degli ecosistemi presenti sul territorio con attività di valorizzazione della memoria storica.
“Aver restituito al suo antico splendore, il Palazzo Reale dei Borboni - afferma il dirigente generale Fulvio Bellomo - significa dare alle popolazioni dei diversi comuni che ricadono nell’area della Riserva, un’opportunità di crescita che sappia trovare nelle radici profonde del proprio vissuto, la volontà di costruire nuove prospettive di sviluppo compatibile e duraturo”.
La complessa attività di restauro, nell’ambito di Agenda 2000 (misura 1.11 del Pit 19 - Alto Belice Corleonese) ha visto il coinvolgimento di un gruppo di studio interdipartimentale, che ha utilizzato tecniche di restauro in conformità alla “carta del restauro”.
“Il Real casino di caccia - afferma l’assessore Antinoro - rappresenta una testimonianza del lavoro sinergico compiuto fra vari rami dell’amministrazione regionale e ha le carte in regola per divenire un punto di riferimento, in Sicilia, sia per le peculiarità storico-artistiche che per quelle naturalistiche”.
In particolare, sono stati oggetto di restauro: i sotterranei, che sono stati riportati all’assetto originario, rimuovendo alcuni lievi interventi che negli anni erano stati eseguiti sulla struttura; il piano terra, dove è stata ripristinata l’originaria distribuzione planimetrica degli ambienti e l’antica pavimentazione; il primo piano, il sottotetto, i prospetti, la copertura e le scale di servizio.
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G8 AMBIENTE: BUFARDECI, “OCCASIONE UNICA PER LA SICILIA”

Palermo, 21 aprile 2009 - “Il vertice G8 sull’ambiente che inizia domani a Siracusa è un’occasione unica per ribadire la centralità euro mediterranea della Sicilia. E’ anche il momento per confermare le scelte del governo regionale che hanno posto le premesse affinché la nostra isola diventi luogo virtuoso per una politica energetica eco compatibile, che crei sviluppo tutelando l’ambiente e le meravigliose ricchezza dei nostri territori”. Lo sostiene Titti Bufardeci, vicepresidente della Regione siciliana, alla vigilia dei lavori del G8 sull’Ambiente, che prenderanno il via al Castello Maniace di Siracusa.
Per Bufardeci, “ da Siracusa, città del mondo tra le città del mondo, forte di una storia e di un respiro lungo tremila anni, partono nuove sfide e si affrontano le nuove responsabilità che sono patrimonio reale dell'umanità di oggi e delle generazioni di domani. Con il G8 di Siracusa, dedicato ai temi della tutela ambientale, si vuole lanciare un importante messaggio politico sulle biodiversità, sul rapporto tra salute e ambiente, sul tema dei cambiamenti climatici. E' un punto di svolta per coinvolgere nella lotta ai cambiamenti climatici i key players mondiali, coloro che incidono sul sistema della produzione e del consumo di energia”.
“Dal vertice di Siracusa - continua - dovranno discendere comportamenti virtuosi, utili a limitare l’impatto del clima e indicare la strada che porti la “macchina mondiale” a inquinare meno e consumare meglio l’energia necessaria per lo sviluppo. Siracusa diverrà il paradigma di come ciascuna comunità sia chiamata a mettere in evidenza le proprie aree di forza, gli specifici patrimoni da valorizzare. Siracusa ha già individuato una principale area di policy: la sua storia, il suo ambiente, la sua cultura, patrimonio mondiale Unesco, in antitesi a chi concepisce lo sviluppo come numero puramente quantitativo dell’economia, basato solo su indicatori di crescita. Accettiamo come possibile anche una strategia di "decrescita", e l'adozione di una politica di consumo consapevole, disponibile a forme alternative di distribuzione e soprattutto capace di progettare un' attività nel tempo, ossia una capacità di manutenere le prestazioni sul lungo periodo bilanciando ogni volta interessi ed esigenze. Per difendere il nostro ambiente, abbiamo bisogno di tutti. Per realizzare tutti insieme dialogo e solidarietà, essenza civile per uno sviluppo di tutti e di ciascuno, sviluppo che sia il segno d’identità e di visibilità dell’agire siciliano in Italia e in ogni luogo del mondo”.
Piero Messina
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IL G8 AMBIENTE A SIRACUSA OCCASIONE PER LA CITTA' E PER LA SICILIA

Intervento del vice presidente della Regione Siciliana, Titti Bufardeci al G8 di Siracusa
21/04/2009 - Dal 2006 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica sono iscritte nella World Heritage List. Un traguardo ambito, un onore che catapulta la patria di Archimede nell’Olimpo delle città simbolo che rappresentano nell’intero pianeta la cultura, la storia, la magnificenza architettonica e ambientale. La cultura è l’anima di un popolo. L’anima di questo popolo, a Siracusa, è patrimonio dell’umanità. E da Siracusa, città del mondo tra le città del mondo, forte di una storia e di un respiro lungo tremila anni, partono nuove sfide e si affrontano le nuove responsabilità che sono patrimonio reale dell'umanità di oggi e delle generazioni di domani.
Il G8 di Siracusa, dedicato ai temi della tutela ambientale, vuole lanciare un importante messaggio politico sulle biodiversità, sul rapporto tra salute e ambiente, sul tema dei cambiamenti climatici. E' un punto di svolta per coinvolgere nella lotta ai cambiamenti climatici i key players mondiali, coloro che incidono sul sistema della produzione e del consumo di energia. Da Siracusa dovrà partire il confronto tra i grandi interlocutori in materia di emissioni e si porranno le basi per una riflessione comune con la nuova amministrazione statunitense, attiva come non mai nella promozione delle green strategy, che ha annunciato un atteggiamento più attivo sul tema dell’ambiente. All'Italia tocca il compito di presiedere e indirizzare la discussione, ricercare unità d'intenti e coordinamento degli interventi per la condivisione di obiettivi concreti.
Dal vertice di Siracusa dovranno discendere comportamenti virtuosi, utili a limitare l’impatto del clima e indicare la strada che porti la “macchina mondiale” a inquinare meno e consumare meglio l’energia necessaria per lo sviluppo e il benessere di popoli e Nazioni. Siracusa viene considerata città della cultura e del turismo all’interno di un contesto naturale e territoriale di straordinario valore, ha costruito una relazione inedita fra dimensione locale e globale.
Siracusa, in nuce, è il paradigma di come ciascuna comunità sia chiamata a mettere in evidenza le proprie aree di forza, gli specifici patrimoni da valorizzare. Siracusa ha già individuato una principale area di policy: la sua storia, il suo ambiente, la sua cultura, patrimonio mondiale Unesco.
Per questo, la consacrazione di Siracusa, quale luogo ideale per celebrare il vertice mondiale sull'Ambiente, coincide con l’obiettivo finale: fare di questa città una città dei saperi, della produzione di cultura e della sua fruizione, dotata di centri di eccellenza artistica e ambientale e di beni culturali in rete.
Non una città astratta, ma la concreta società locale di Siracusa che si prospetta e si proietta in un futuro possibile e sostenibile. Sostenibile come devono essere le proposte politiche sull'ambiente affrontate in questi giorni del G8.
Siracusa si presenta come luogo di cultura, in antitesi a chi concepisce lo sviluppo come numero puramente quantitativo dell’economia, basato solo su indicatori di crescita.
La nostra esperienza vuole testimoniare gli aspetti di sostenibilità, di uso equilibrato delle risorse e di convivenza sociale. Città della cultura, a sua volta, implica obiettivi di qualità del lavoro, qualità della vita e dell’ambiente fisico in cui la cultura e la tutela dell'ambiente siano il vero volano economico.

Siracusa ribadisce il suo essere cerniera geografica e politica tra passate e future generazioni, ponte virtuale che collega le culture d’Europa e del Mondo. Con l’avvio della riqualificazione Siracusa, ha recuperato quell’antica vocazione e segnato un punto di svolta per lo sviluppo strategico e integrato dell’intero territorio che sempre più colloca la città nel contesto italiano ed europeo alla pari delle grandi città d’Europa. È il tempo dello spazio come espressione di una vitalità sociale, a una visione del Mediterraneo che rimanda al 2010 quando le sponde del mare nostrum torneranno a toccarsi di nuovo con la zona di libero scambio. Ricordando a tutti noi che qui è stata concepita l’Europa.
Oggi è necessario attrezzarsi con strumenti all’altezza di una sfida così impegnativa. Quella che segna il passaggio dalla società dei luoghi alla società dei flussi, e ne fa il criterio generale e condiviso per la progettazione, la scelta e la valutazione degli interventi tanto più in materia ambientale che diventa il segno della qualità della vita di tutti e di ciascuno.
In gioco c’è la posizione che l’Italia e la Sicilia potranno mantenere in Europa e nel Mediterraneo, nell’ambito di una competizione sempre più serrata tra regioni, stati e aree continentali. I fattori della competizione globale, la ricerca, l’innovazione, le infrastrutture fisiche e immateriali, il capitale umano, a Siracusa e in genere nel Mezzogiorno d’Italia rendono difficile l’offerta di servizi avanzati nel settore ambientale e turistico.
Qui sta la nostra capacità di immaginare un futuro per noi e per le generazioni di domani indirizzando risorse economiche e umane alla valorizzazione di questa eccezionale ricchezza e bellezza. Assume sempre più importanza la identificazione chiara di ciò che è "risorsa culturale " e dell'implementazione di una politica di "condivisione " delle risorse che si basi sulla circolazione, sul recupero, sulla distribuzione equa (cioè adeguata alle esigenze in un regime di equilibrio con il territorio) e non su logiche di accumulo quantitativo e di mercificazione. Non un'idea di sviluppo basato sull'incremento continuo, perché accettiamo come possibile anche una strategia di "decrescita", piuttosto l'adozione di una politica di consumo consapevole, disponibile a forme alternative di distribuzione e soprattutto capace di progettare un' attività nel tempo ossia una capacità di manutenere le prestazioni sul lungo periodo bilanciando ogni volta interessi ed esigenze. Tutti gli attori della filiera culturale, turistica,agricola,energetica per far parte di uno scenario economico eco-sostenibile, devono costruire una rete di solidarietà:scambio di energie, circolarità dei prodotti, sostegno reciproco, apertura.
La nostra diversità, e paradossalmente il nostro mancato sviluppo, deve diventare la nostra forza specifica . Per diverse ragioni socio-economiche, oltre che per fattori di contingenza storica, dobbiamo imparare a fare rete, costruire, gestire, conservare catene "alimentari". Un modello di sviluppo eco-sostenibile composto intanto dalla competenza e dall'esperienza (utilizzata come risorsa da condividere) delle diverse professionalità . La nostra diversità può e deve essere per tutti noi una risorsa. Per fare tutto questo, per difendere il nostro ambiente, abbiamo bisogno di tutti. Per realizzare tutti insieme dialogo e solidarietà, essenza civile per uno sviluppo di tutti e di ciascuno, sviluppo che sia il segno d’identità e di visibilità dell’agire siciliano in Italia e in ogni luogo del mondo”.

Giambattista Bufardeci
Vice Presidente Regione Siciliana
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MERCOLEDÌ LUIGI DE MAGISTRIS E CARLO VULPIO A LECCE

Lecce, 20/04/2009 - Mercoledì 22 aprile il dott. Luigi DE MAGISTRIS, magistrato, già sostituto procuratore presso la Procura di Catanzaro, e il dott. Carlo VULPIO, giornalista del “Corriere della Sera”, saranno a Lecce in occasione del seminario “Società, Istituzioni e Giustizia” presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento.
In occasione della venuta a Lecce i due candidati alle elezioni europee 2009, incontreranno gli addetti della stampa presso la sede del coordinamento provinciale dell’Italia dei Valori, presso la quale sarà convocata una

Conferenza Stampa

L’incontro con i giornalisti è previsto mercoledì 22 aprile, alle ore 10.30, presso la Sede Provinciale di Lecce in viale Lo Rè n. 22, con la presenza del coordinatore regionale on. Pierfelice ZAZZERA, del sottoscritto responsabile provinciale, dell’assessore provinciale Carlo Madaro e del Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “ Tutela Del Consumatore “ Giovanni D’AGATA.
Seguirà alle ore 11.00 il Seminario “Società, Istituzioni e Giustizia” presso la “Sala dei Seminari” del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento, Palazzo Guagnano, via dei Salesiani n. 25. Introdurrà i lavori il prof. Giuseppe SCHIAVONE, ordinario di “Storia delle Dottrine Politiche”.
Distinti saluti.
Lecce, 20 aprile 2009
Il responsabile provinciale
Avv. Francesco D’AGATA
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93A TARGA FLORIO: VIA ALLE ISCRIZIONI

Palermo , 8 aprile 2009 – Si aprono domani 9 aprile le iscrizioni alla 93a Targa Florio, quarta prova del Campionato Italiano Rally, in programma dall’8 al 9 maggio in Sicilia e valida anche, come terza gara con coeff.2 dello Challenge di Zona e come prima prova del nuovo Trofeo Peugeot 207 Top. La Targa Florio, Trofeo Diamond Card, sarà la seconda gara alla quale parteciperanno tutte le Case che con i loro Team Ufficiali sono impegnate nel C.I.R., ovvero la Peugeot, la Fiat-Abarth, la Subaru e la Skoda, che dovrebbe debuttare proprio in Sicilia con la Fabia S2000 di Piero Longhi. Il Campionato Italiano Rally, che di fatto risulta la serie europea che vede il maggior numero di Case presenti, è attualmente comandato dalla Fiat Grande Punto S2000 di Renato Travaglia, vincitore della prova inaugurale del Ciocco e portacolori della scuderia siciliana Island Motorsport, seguito dalle Peugeot 207 S2000 di Paolo Andreucci, primo sugli sterrati dell’Adriatico e vincitore di ben 5 Targa Florio, e Tobia Cavallini, e dalla Punto S2000 di Luca Rossetti, vincitore lo scorso anno sulle Madonie e Campione Europeo ed Italiano in carica. Grande fermento anche tra i conduttori isolani con in testa Riolo, Di Benedetto, Runfola e Vara che disporranno di vetture S2000.
La 93a Targa Florio, organizzata dall’Automobile Club Palermo con il supporto operativo di A.C.S. e con il patrocinio della Regione Sicilia (Assessorati ai Beni Culturali e Turismo), della provincia Regionale di Palermo, dell’Assessorato allo Sport del Comune di Palermo, e dei Comuni di Termini Imerese e Campofelice di Roccella, quest’anno si disputerà sabato 9 maggio su un’unica maxi-tappa con 9 prove speciali, e scatterà con la cerimonia di partenza venerdì 8 maggio alle 21,01 da Piazza Politeama. L’arrivo finale è previsto per le ore 20,00 di sabato al Belvedere di Termini Imerese. Nel corso della gara sono previste 9 Prove Speciali, tre da ripetersi tre volte: “Targa” (17,30 km), “Lascari” (13,09 km) e “Santa Lucia” (18,26 km). In totale i chilometri di Prove Speciali ammontano a 146 su 486 di percorso totale. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 aprile, mentre fino a 4 maggio sarà possibile aderire con la maggiorazione del 20% della tassa.In contemporanea alla gara valida per il Campionato Italiano Rally, si correranno la prova dello Challenge ottava zona (stesso percorso del CIR) ed il 2° Rally A.C. Palermo Autostoriche (7 Prove Speciali per 114 km). Tutte e due le manifestazioni partiranno da Palermo e si concluderanno a Termini Imerese. Il Parco Assistenza, vero fulcro di tutta la manifestazione, sarà ospitato presso il porto di Termini Imerese, mentre la sede della Direzione Gara è stata trasferita in un nuovo e confortevole hotel nei pressi di Campofelice di Roccella.
Ufficio Stampa Targa Florio
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COMUNICATO DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA SUL TERREMOTO DEL 6 APRILE 2009

Roma 6 Aprile 2009 - La Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha registrato un terremoto di Magnitudo 5.8 (Magnitudo Richter) (6.2 Mw=magnitudo momento) nella zona dell'Aquilano, il 6 Aprile 2009 alle 3:32 (ora italiana). Le coordinate epicentrali risultano: Lat. 42.33N e Long. 13.33E. La profondità dell'ipocentro è pari a 8.8 km. Il terremoto è caratterizzato da un meccanismo di tipo estensionale, con piani di faglia orientati NW-SE e direzione di estensione NE-SW (anti-appenninica).
La scossa è stata seguita da decine di repliche, la più forte delle quali è avvenuta alle 4:37 italiane con magnitudo pari a 4.6. Tutte queste scosse sono avvenute a profondità crostali (entro i 10-12 km), tipiche dei terremoti dell'Appennino. Questa circostanza determina un forte risentimento dello scuotimento in area epicentrale. Tutte le stazioni della Rete Sismica Nazionale dell'INGV hanno rilevato chiaramente le onde sismiche generate dalla scossa principale.
Sul sito dell'INGV(alla voce Terremoti Recenti) vengono riportate tutte le informazioni sull'evento sismico e sul suo inquadramento nel contesto della sismicità precedente e della classificazione sismica del territorio.
La zona è stata oggetto di una sismicità frequente con caratteristiche di sciame sismico a partire dal mese di gennaio 2009, con centinaia di scosse tutte di modesta entità, fino all'evento di magnitudo 4.0 avvenuto il 30 marzo scorso.
Si sottolinea la circostanza secondo la quale, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile realizzare una previsione deterministica dei terremoti (previsione della localizzazione, dell'istante e della forza dell'evento). Ciò è vero anche in presenza di fenomeni quali sequenze o sciami sismici che nella maggior parte dei casi si verificano senza portare al verificarsi di un forte evento. Una scossa quale quella che si è manifestata oggi viene normalmente seguita da numerose repliche, alcune delle quali probabilmente assai sensibili.La zona in oggetto è stata sede in passato di forti terremoti. In particolare, l’attività di questi giorni si colloca tra la terminazione meridionale della faglia che si è attivata nel terremoto del 1703 (Int. MCS del X grado MCS, pari a Magnitudo circa 6.7) e i limiti settentrionali della faglia associata nei cataloghi al terremoto del 1349 e di quella denominata “Ovindoli-Piani di Pezza”. Si ricorda che i comuni interessati ricadono tra la prima e la seconda categoria della classificazione sismica del territorio nazionale. Negli ultimi anni la zona non è stata interessata da forti terremoti. Subito dopo il manifestarsi dell'evento l'Istituto si è mobilitato inviando nell'area colpita le sue strutture di emergenza quali la rete mobile e altre squadre di rilevatori.
Roma 6 Aprile 2009 ore 6:30
Nota sulla magnitudo: la magnitudo usata di routine per stimare la grandezza di un terremoto è la cosiddetta Magnitudo Richter o Magnitudo Locale (Ml), che viene calcolata sull'ampiezza massima della registrazione sismica di un sismografo standard (a corto periodo). Viceversa la Magnitudo Momento (Mw) viene elaborata attraverso un trattamento numerico dell'intero segnale sismico su tutte le frequenze evidenziate dalla registrazione. Per terremoti forti la Mw viene ritenuta una stima più accurata della severità dell'evento.
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TERRASINI, LA 'FESTA DE LI SCHETTI'

4 aprile 2009 - Ogni anno a Terrasini, si svolge una delle feste folcloristiche più singolari della Sicilia: la Festa di li schietti. Questa manifestazione, che coinvolge tutta la cittadinanza e richiama centinaia di turisti, ha come protagonista indiscusso l'albero. Il culto dell'albero è una costante della religiosità umana, in quanto esso è simbolo della vita e della fecondità, della resurrezione della vegetazione, nonché del rifiorire della vita che supera la morte. Con il taglio dell'albero si vuole simulare la morte della vegetazione che rinasce a nuova vita quando, portato in giro e festeggiato, diventa il fulcro della festa. Storicamente la nascita della festa di li schietti si fa risalire agli anni 1850-1860, ma le sue origini sono indubbiamente molto più antiche. Difatti nel periodo saraceno i cavalieri, per conquistare la dama, si cimentavano nel sollevamento di un albero per dimostrare, grazie alla loro forza fisica, di saper provvedere alla famiglia. L'origine va anche ricercata nella gioia di festeggiare a primavera il risveglio della natura e quindi la sua peculiarità è legata al mondo agreste. La festa a Terrasini si svolge durante il periodo di Pasqua. Principali protagonisti dell'evento sono i celibi del paese, gli schietti appunto, che si misurano in una singolare gara che consiste nell'alzare al cielo con un braccio, un albero di melangolo, o arancio amaro, del peso di circa 50 Kg, tutto adorno di ninnoli e nastri. Negli ultimi anni, il giorno della Domenica delle Palme, si svolge la giornata dedicata ai bambini, che si cimentano nell'alzata di un albero più piccolo ovviamente adeguato alla loro prestanza fisica. La festa viene organizzata da un comitato anticamente chiamato "Dubitazione", costituito da un gruppo di scapoli che ha il compito di redigere il programma della manifestazione. Il rituale vero e proprio comincia il Sabato Santo quando, il comitato degli schietti, si reca in uno dei giardini di Contrada Paternella, per il taglio dell'albero. L'autenticità della celebrazione è garantita dalla cerimonia del taglio e da quella del sacrificio del montone. Si prepara così un banchetto a cui tutti sono invitati a partecipare per la tradizionale "manciata" a base di carne di castrato e sarde arrostite, il tutto accompagnato da un buon vino locale. Come accennato viene scelto un melangolo perché ha una resistenza maggiore rispetto ad altri agrumi, come il limone, e pertanto resiste meglio alle innumerevoli cadute a terra durante la gara. Al melangolo, inoltre, anticamente venivano riconosciute delle virtù taumaturgiche e mediche e si diceva che il suo frutto fosse indispensabile alle donne incinte. La deferenza con cui viene trattato l'albero a tutt'oggi è legata alle sue virtù naturali. Dopo essere stato tagliato l'albero è opportunamente addobbato con fazzoletti rossi (di quelli usati dai contadini), nastri colorati e ciancianeddi, cioè campanellini usati per i finimenti dei cavalli. Anticamente nell'albero venivano disposti i cosiddetti "aineddi", piccoli ornamenti costituiti da figure di agnellino modellati con formaggio tenero. Così addobbato l'albero viene portato in giro su di un carro trainato da un cavallo riccamente bardato con finimenti per le feste. A seguito del carro si riunisce una folla di ragazzini e di giovani che accompagna il comitato degli schietti. Ed è già il momento in cui si cominciano a fare i primi commenti sul peso e la robustezza dell'albero e, quindi, sull'abilità dei giovani nel cimentarsi nell'alzata. Tutto questo crea già un'ansia di gioia genuina che si propaga per tutta la popolazione, determinando un entusiasmo generale. Quindi l'albero arriva all'inizio del paese dove lo attende la banda musicale. Finalmente arriva la domenica e fin dalle prime ore dell'alba gli schietti lavorano per dare gli ultimi ritocchi all'albero, pronto così a ricevere la benedizione del parroco del Duomo dopo la celebrazione della prima Messa. Inizia così il suo viaggio per le vie del paese dove, chi lo desidera, può alzare l'albero versando un'offerta. Le finestre, i balconi ed i terrazzi si riempiono di donne, bambini ed anziani desiderosi che almeno un'alzata dell'albero gli sia dedicata. L'alzata più importante, comunque, è quella che viene fatta sotto il balcone della fidanzata, la "zita". Anticamente l'alzata era circoscritta ad una dichiarazione d'amore, quasi un'anticipazione alla "parlata" tra i genitori dei ragazzi che stabiliva l'impegno d'amore dei propri figli. In questo caso l'alzata dell'albero rivestiva un'importanza decisiva, perché la buona riuscita della prova poteva far nascere ammirazione o meno da parte della ragazza per la prestazione del ragazzo. Mentre un tempo la festa si concludeva all'ora di pranzo della domenica, oggi l'alzata dell'albero continua nel pomeriggio in piazza Duomo con l'intervento di commissioni giudicatrici che alla fine della gara assegnano i premi ai vincitori, ovvero a coloro i quali riescono a tenere alzato l'albero per più tempo. Caratteristico è l'abbigliamento dei giovani schietti che indossano dei tipici costumi, ispirati a quelli degli antichi siciliani dell'agrigentino, che prevede pantaloni e gilet di velluto nero, camicia bianca, foulard rosso, dei "pon pon" anch'essi rossi che fungono da cravatta e, infine, un berrettino rosso. Programma SABATO 04 APRILE Ore 15,00 - Taglio dell'albero e benedizione in Via Perez; DOMENICA 05 APRILE "La giornata dedicata ai bambini è organizzata dall'Ass. Cult. gli Schietti di Terrasini - D'anna Alfonso - Palazzolo Carlo ( di Vito) - Palazzolo Carlo (di Antonio)" Ore 08,00 - Santa Messa, Chiesa M. S.S. del Rosario; Ore 09,00 - Alzata dell'albero per le vie del paese; Ore 14,30 - Sfilata per le vie del paese di Carretti Siciliani, Artisti di Strada, Gruppo Folkloristico" Vecchia Girgenti di Agrigento ", Majorettes " The Castle Girls " Città di Vicari, Sbandieratori " I Giovani del Castello"Città di Vicari, Banda Musicale " Ass. Puccini di Terrasini ", Boy scout di Terrasini. Ore 16,00 - Villa a Mare : Gara dell'alzata dell'albero (categoria Pulcini ) ed esibizione Gruppi Folkloristici, Premiazione. Ore 18,00 - Villa a Mare degustazione di prodotti tipici siciliani. VENERDI' 10 APRILE Ore 20,30 - Solenne processione per le vie del paese Chiesa Maria S.S. delle Grazie. SABATO 11 APRILE Ore 08,30 - Taglio dell'albero presso c/da Agli Androni (Vicino Hotel Agli Androni) Ore 10,30 - Piazza G. Consiglio ( Di fronte ingresso Scuole Medie): degustazione di prodotti tipici locali (sarde, carne di agnello, salsiccia, formaggi, olive, vino, ecc), con esibizione di Gruppo Folk, nel frattempo ci sarà l'addobbo dell'albero; Ore 14,30 - Sfilata di gruppi Folkloristici, Banda Musicale, Carretti Siciliani con alberi addobbati, sfilata di cavalli con cavaliere in costume siciliano. DOMENICA 12 APRILE Ore 07,00 - Piazza Duomo Santa Messa, Maria S.S. delle Grazie con benedizione dell'albero. Ore 10,00 - Alzata dell'albero per le Vie del Paese degli Schietti alla Zita, Ore 10,15 - 12,00 Piazza Duomo Carretti Siciliani Con Gruppo Folk. Ore 15,00 - Piazza Duomo iscrizione per la gara Ore 15,30 - Piazza Duomo gara dell'alzata dell'albero Schietti (Single) e Maritati (Sposati); Ore 19,00 - Premiazione Ore 22,00 - Spettacolo di Cabaret con SASA' SALVAGGIO(Piazza Duomo) LUNEDI' 13 APRILE Ore 16,00 - Piazza Duomo, Carretti Siciliani, Gruppo Folkloristico ed esibizione degli Schietti con alzata dell'Albero. Ore 21,30 - Spettacolo Musicale "Sogni e Note" di Rosa Messina con Video Clips e coreografie di Ballo, saranno cantate le più belle canzoni di Mina, Celentano, Ranieri, Morandi (Evento Organizzato Dalla Cooperativa Henri Daumale). N.B. Dal 05 al 13 Mostra Fotografica della Festa di li Schietti " Una tradizione che continua " con proiezione di filmati storici della festa .
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